Ho visitato Roma per la prima volta nell’estate del 2001 e mi sono trasferito qui dagli Stati Uniti nel dicembre dello stesso anno. Il mio viaggio di fede è iniziato da cattolico romano, battezzato da bambino, ma la “chiesa” è sempre stato un dovere imposto su di me piuttosto che una gioia, e ho smesso di andarci non appena mi sono trasferito al college. Anche se sono sempre stato devoto e spirituale, non avrei mai pensato che avrei trovato casa nella religione organizzata.

Quando il primo dei miei tre figli romano-americani iniziò le lezioni per la prima comunione nella Chiesa cattolica romana (cosa comune per molti studenti italiani delle scuole elementari, indipendentemente dal fatto che le loro famiglie frequentassero regolarmente la chiesa o meno), dovevo portare mio figlio alla messa domenicale, cosa che ho fatto a malincuore. Dopo alcuni mesi, però, ho sperimentato una vera conversione del cuore semplicemente ascoltando il Vangelo ogni settimana e ascoltando come Gesù viveva e insegnava. Mi sono poi immerso nella fede, completando il diploma biennale in Teologia Spirituale presso l’Università Teresianum e diventando membro dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi (OCDS), parte dell’ordine riformato fondato dalla cristiana mistica del XVI secolo Teresa d’Avila.

Tuttavia, dopo diversi anni ho lasciato la Chiesa cattolica romana perché, nella mia esperienza personale, non era un luogo di culto inclusivo. Come mamma single divorziata e madre di una persona non binario, ho iniziato a chiedermi se esistesse una comunità di fede tradizionale in cui i suoi membri si sforzassero apertamente di vivere l’insegnamento di Gesù sull’amore incondizionato per tutti senza eccezioni.

Dopo un anno di intensi dubbi, ricerche e preghiere, una domenica ho deciso di partecipare alle funzioni a San Paolo entro le Mura. Mi sono sentito subito a casa, tra il calore autentico e i sorrisi di questa famiglia di fede, diversa e accogliente. L’adesivo sulla nostra porta d’ingresso dice: “Tutti sono i benvenuti”. Adoro San Paolo perché il messaggio sull’adesivo non è solo qualcosa che diciamo; è qualcosa che viviamo: nel nostro culto domenicale bello, edificante e concreto; nelle nostre numerose e gioiose attività di fratellanza e di servizio e durante la nostra vita quotidiana in questa città stimolante. A tutti coloro che sono alla ricerca di ciò che conta davvero, a tutti coloro che cercano un significato più profondo, una contemplazione silenziosa, un’amicizia e una comunità vivace in un mondo che spesso può sembrare molto isolante e superficiale, vi invito a unirvi a noi a St. Paul e ad arricchirci con il tuo tempo, i tuoi talenti e il tuo cuore!