Il Revd. Austin K. Rios
24 Dicembre 2023: La Vigilia di Natale

Mentre ascolto di nuovo la storia di Natale e immagino la Sacra Famiglia a Betlemme – immersa nella luce, nel calore e negli odori degli animali e dei pastori – mi ritrovo a riflettere sugli eventi attuali nella terra conosciuta come Santa.

Vedo la Sacra Famiglia che da Nazareth, nel nord del paese, attraversa una serie di checkpoint, viene perquisita dai soldati, si fa strada tra i muri di cemento e filo spinato che delimitano la Cisgiordania e si trova sulla soglia di una locanda in mezzo a rovine e macerie.

Non c’è “posto” per questa famiglia in viaggio per essere tassata, proprio come non c’è posto per le decine di rifugiati mondiali che fuggono da guerre, catastrofi ambientali o instabilità economica nel nostro tempo.

Non c’è posto per loro nella sicurezza delle mura della locanda, dove il fuoco tiene caldi gli ospiti e l’allegria stagionale è abbondante.

Come gli animali, i viaggiatori devono accontentarsi di ciò che resta, trovando all’esterno l’unico riparo disponibile negli spazi dove i buoi e gli asini mangiano le loro magre razioni.

Sono dei nullatenenti, nel bel mezzo del nulla, senza un luogo proprio dove mettere al mondo il loro bambino.

Eppure, è attraverso questi personaggi e da quel luogo di rifiuto e isolamento che nasce la luce del mondo.

Quando trasporto immaginariamente la madre, il patrigno e il bambino attraverso gli anni e nella nostra epoca attuale, li vedo allontanati da persone buone e religiose che vogliono proteggere i loro paesi dall’invasione degli stranieri.

Li vedo con i vestiti stracciati e maleodoranti di chi non ha casa e vedo la disperazione nei loro occhi mentre si chiedono se il bambino che Maria porta in grembo verrà alla luce.

E anche se lo farà, che tipo di vita lo aspetta?

Mentre le bombe cadono, mentre la violenza e la sfiducia destabilizzano le nazioni, mentre il mondo si riscalda e mentre affrontano un futuro senza fine in cui saranno trascurati dai potenti e dai sicuri che prendono le decisioni che delineano le loro vite.

Eppure, la nuova vita che inizia a dispiegarsi a Natale cambia la storia di ciò che è possibile con Dio e di chi conta nella concezione di Dio dell’universo.

Il bambino che nasce da Maria e Giuseppe li trasforma da note dimenticabili della storia a personaggi principali della storia della salvezza.

Maria e Giuseppe sceglieranno di prendersi cura del loro bambino e di crescerlo, nonostante i rischi e le incertezze che li attendono, e Gesù crescerà per annunciare la buona novella ai poveri, agli emarginati, ai ciechi, agli zoppi, ai prigionieri e ai carcerati.

Gesù assumerà il mantello profetico dei suoi antenati e insegnerà a ebrei e gentili una relazione intima con Dio che trasformerà il mondo.

Questo bambino non avrà paura di toccare gli intoccabili, non avrà paura di dire la verità sulla disastrosa collaborazione tra la religione e l’impero, non avrà paura di morire da criminale e non avrà paura di confidare nel potere dell’amore per superare persino la tomba.

Il bambino che Maria portò in grembo e Giuseppe adottò non ricevette un’accoglienza calorosa dalla maggior parte del mondo quando vi entrò.

Ma per un momento, in quella fredda notte di Betlemme di oltre 2000 anni fa, gli angeli e la schiera celeste si misero a cantare.

Gli animali alzarono lo sguardo dalla mangiatoia e videro qualcosa di nuovo e straordinario.

E i pastori, nella stessa regione che aveva generato il re pastore Davide, furono attratti dalla speranza e dallo stupore verso il luogo in cui si era riunita quella famiglia rifiutata.

In quel primo Natale, tutti i luoghi del nulla di questo mondo divennero finalmente qualche luogo e lo spazio tra la speranza e la realtà, il cielo e la terra fu colmato.

La canzone Somewhere, tratta dal musical West Side Story, parla del desiderio umano di un luogo e di un tempo in cui il mondo possa essere messo a posto.

Un luogo in cui le divisioni che ci separano finalmente cadranno e in cui le speranze e le paure di tutti gli anni saranno soddisfatte dall’amore trasformativo.

Da qualche parte
Troveremo un nuovo modo di vivere
Troveremo un modo di perdonare
Da qualche parte
C’è un posto per noi
Un tempo e un luogo per noi
Tieni la mia mano
E siamo a metà strada
Tieni la mia mano
E ti porterò lì
In qualche modo
Un giorno
Da qualche parte

Grazie alla grazia di Dio e alle scelte di una famiglia che viveva una vita ai margini, Gesù è venuto al mondo.

La sua vita, la sua testimonianza, la sua morte e la sua resurrezione hanno rimodellato il tessuto della creazione e ci hanno aperto la strada per sperimentare la gioia e l’abbondanza di ciò che può essere la vita vissuta insieme.

Mentre entriamo ancora una volta in questa stagione natalizia, cerchiamo di trovare nuovi modi di vivere e perdonare in un mondo che è duro e impersonale.

Apriamo i nostri cuori e le nostre vite al modo in cui Cristo ci ha mostrato e incarniamo la buona novella nelle nostre vite.

Se lo facciamo, gli spazi vuoti di questo mondo si trasformeranno in qualche luogo.

Le persone dal cuore spezzato e rifiutate del mondo diventeranno qualcuno e fratelli.

E tutta la creazione inizierà a cantare nuovamente le nuove canzoni della redenzione e della resurrezione.